Io, sottoscritto, dichiaro sul mio onore, nel corso del mio ultimo pellegrinaggio a San Damiano, di essere stato sopraffatto e sconvolto dalla grazia di un sorriso di Maria.
All’inizio del crepuscolo e dopo aver seguito le preghiere della via crucis e del rosario, andai a sistemarmi vicino alle panche poste fra il Piccolo Giardino e la casa di Mamma Rosa, per un’ultima preghiera prima di tornare alla mia casetta per la notte.
Mi trovai a sinistra della croce di legno, verso la 5a o la 6a fila di banchi.
Nel mio campo visivo potevo intravvedere la statua della Madonna delle Rose, «chiusa» dalla doppia griglia.
Mentre cantavo e pregavo con un certo pentimento per le mie debolezze umane, ho visto improvvisamente il viso della statua illuminarsi di un sorriso indescrivibile, soave, senza la minima smorfia, molto radioso e sereno, di una bellezza tutta soprannaturale.

Di una indicibile felicità, il viso della nostra Regina e Madre Celeste espresse, secondo me, l’amore intenso di una mamma.
Certo, affermo tutto questo senza pretesa alcuna e con grande modestia, dato che non sono che una povera creatura umana colpita fin nelle viscere da questa visione!
Non dovrei renderne grazie a gloria alla nostra Buona Mamma?
Tutto agitato tornai in camera mia dove cercai di capire… pensando persino ad un miraggio…
Riflettendoci situavo la statua più che altro girata verso il vecchio tunnel delle processioni.
Il giorno dopo, verso mezzogiorno, dopo la messa e le pre ghiere al Piccolo Giardino, ho voluto assicurarmi della connessione dei nostri due sguardi in funzione della posizione della statua e del punto ove avevo sostato la sera prima.
Rispetto a quest’ultimo la statua si trovava girata verso sinistra, quindi i nostri sguardi non potevano essere diretti.
Per ottenere che lo fossero (diretti), dovetti spostarmi a destra della croce ovvero contro il vecchio passaggio a forma di tunnel.
Dopo aver raggiunto un punto contro il passaggio a forma di tunnel constatai che, da quel punto, lo sguardo della statua si incrociava col mio.
La sera prima dunque era stato necessario che la statua girasse la testa affinché la mia visuale potesse beneficiare, direttamente, per tutto il tempo e più volte, dell’assoluta e concreta ampiezza di quel suo sorriso meraviglioso, tranquillo ed indimenticabile.
M. J. (Francia)

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