Rosa Quattrini

Rosa Quattrini, umile contadina, madre di faglia, è stata scelta della SS. Vergine per una grande missione

Ho conosciuto bene Mamma Rosa «Ho conosciuto Mamma Rosa nel 1961. Era già molto malata e stava immobilizzata a letto. Per spostarla, dovevano metterla su una sedia che veniva portata da casa all’auto, e viceversa al ritorno.
Eravamo nel mese di settembre.
Rosa non poteva più fare nulla. Aveva una zia religiosa. Questa, chiamata Adele, era uscita dal convento per curare Rosa.
A quell’epoca abitavo vicino a San Damiano con mio marito edi miei suoceri.
15 giorni dopo la sua guarigione miracolosa, Mamma Rosa è venuta ad abitare nella casa vicino alla mia.
Ogni giorno si alzava e lavorava normalmente prendendosi cura della sua famiglia. Faceva visita ai malati e li assisteva. anche all’ospedale. Faceva tutto questo per carità.
La famiglia Quattrini era molto povera. Mamma Rosa non nossedeva nulla.
L’ho vista andare in chiesa in ciabatte, persino con 30 cm di neve, dato che non possedeva delle vere scarpe.
A quell’epoca non aveva nemmeno un cappotto per proteggersi dal freddo, ma solamente dei gran maglioni di lana. Ogni mattina partiva da casa sua alle 6 per andare ad assistere alla messa alle 7, rientrando a casa verso le 9. Si riscaldava mangiando un pò di minestra.

A quel temp0, i suoi figli Paolo e Pier-Giorgio erano ancora giovani e sua figlia era sposata. Molte persone aiutavano la famiglia di Rosa, dando loro delle cose da mangiare (latte, uova, car ne…).
Rientrata a casa dopo aver assistito alla celebrazione della messa, Mamma Rosa pregava molto, moltissimo, soprattutto la sera.
La sua stanza veniva illuminata da una piccola lampada ad olio e la potevo scorgere da dietro la sua finestra, intenta a pregare in ginocchio, con una candela accesa al suo fianco, e questo a volte fino alle 11 di sera
.
Mio suocero che si alzava molto presto per andare a lavorare riusciva a scorgere Rosa ancora in preghiera persino alle 2 del mattino. Nel 1962, mi trovavo in ospedale dopo la nascita del mio primo figlio che eramolto malato. Mia suocera mi aveva consigliato di far benedire gli abitini di mio figlio dal santo Padre Pio, colui del quale Don Pellacani, parroco di San Damiano, più avanti dirà: «Padre Pio mi ha dato una prova oggettiva della veridicità delle apparizioni della Santa Vergine a San Damiano». Dato che non potevo andarci, mia madre e Mamma Rosa presero il mio posto ed intrapresero il viaggio fino a San Giovanni Rotondo, al convento di San Padre Pio ove rimasero per vari giorni Arrivate sul posto un religioso venne a cercare Mamma Rosa per condurla da Padre Pio. Mia suocera aspettò Mamma Rosa che le aveva affidato la sua borsetta che conteneva solo pochi soldi.
Terminato il suo incontro con Padre Pio, Mamma Rosa recuperò la sua borsetta ed ebbe la sorpresa di trovarci 50.000 lire all’interno, somma considerevole per quell’epoca. Mia suocera non seppe mai da dove venisse quel denaro.
Durante il suo soggiorno a San Giovanni Rotondo, Mamma Rosa ebbe l’occasione di partecipare ad una Via Crucis.
Quel giorno ci fu un pioggia torrenziale che obbligò persino il prete ed i suoi fedeli ad interrompere la processione. Ma Rosa continuò da sola fino alla fine della via crucis con talmente tant’ acqua attorno a lei da sembrare circondata da un lago. Era completa mente fradicia e non aveva abiti di ricambio.
Questo piccolo aneddoto fa perfettamente comprendere la devozione di Mamma Rosa, oltre che il suo ardore nella preghiera. Dopo la sua guarigione miracolosa avvenuta il 29 settembre 1961, io e Mamma Rosa siamo spesso andate insieme in chiesa alla domenica. Si parlava molto e Mamma Rosa mi diceva che sentiva la Vergine vicinissima. Le sembrava che Ella la accompagnasse e questo durante tutta la giornata. «Ella é sempre con me!», mi diceva.
Rosa cercava di aiutare, di riconfortare tutti coloro che poteva. Amare, pregare, offrire, soffrire e fare silenzio sono le parole che la caratterizzano meglio.
Per me che l’ho tanto frequentata e conosciuta bene, questa donna era una santa.

B.G. (Italia)

 

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