La Piccola Miracolata

DOMENICA, 2 AGOSTO 2009:
Mio fratello e i miei genitori, tornati dalle va­canze qualche giorno prima, erano venuti a pran­zo da noi, nel nostro appartamento, situato al 1° piano, al quale si accede per mezzo di una scala esterna. Nel pomeriggio, mio marito, mio fratel­lo e mio padre erano usciti per andare a vedere la nostra casa in costruzione. Mia madre ed io eravamo rimaste a casa con i bambini: Faustine, di cinque anni, Marie, di quattro anni e Louis-Ma­rie, di due anni. Faustine giocava fuori, Marie e Louis-Marie guardavano un cartone animato, mentre io stavo terminando di lavare i piatti.
Ad un tratto mia madre decide di uscire, per sorvegliare Faustine: non appena apre la porta, vede improvvisamente la piccola, che si trovava sul pianerottolo, precipitare nel vuoto. Spaven­tata, mia madre mi chiama “Delphine! Fa’ presto! Faustine è caduta! “.

Pensando che si trattasse di un piccolo capitombolo – niente di grave, dun­que – , mi dirigo in fretta verso l’uscita e vedo con orrore la mia bambina che giace a terra, inerte. Mentre dico a me stessa che non è possibile che tutto questo stia accadendo e che ora Faustine si alzerà, esclamo: “Su, andiamo, Faustine, alzati! Non è nulla! ” Niente, nessuna reazione … Mi pre­cipito a chiamare aiuto e ad avvertire mio marito – sono le h.18.00 – e ritorno da Faustine.
Pochi minuti dopo, la piccola apre gli occhi, comincia a lamentarsi ed a piangere. Cercando di mantene­re la calma, le chiedo di non muoversi. Ma lei si tira un pò su per rannicchiarsi tra le mie braccia e per farsi coccolare. Controllo rapidamente per vedere se la piccola sia ferita o meno … : vedo più edemi sulla testa.

Mio marito, mio fratello, padrino di Faustine, ri­entrano; cerchiamo di mantenerla sveglia nell’at­tesa interminabile che arrivino i soccorsi.
È allo­ra che chiedo a mia madre, rimasta a casa con Marie e Louis-Marie di porgermi la sua bottiglia d’acqua miracolosa di San Damiano e un fazzo­letto benedetto. Appoggiamo il fazzoletto sulla testa di Faustine e l’aspergiamo di acqua miracoIosa, anche per mantenerla sveglia, preoccupati per le lesioni riportate in seguito alla sua caduta.

Dopo trenta minuti di attesa, giungono i soccorsi: Faustine è caricata in un camion dei pompieri. Dopo circa venti minuti, siamo con­dotti all’ospedale di Cambrai. Nel frattempo, io chiedo a mio fratello di chiamare una cugina di mio marito, che si trova a San Damiano con la sua famiglia, per dirle che Faustine ha fatto una caduta di cinque metri sull’asfalto e che abbia­mo bisogno che tutte le persone che noi cono­sciamo laggiù preghino nel Piccolo Giardino, per salvare Faustine.

Arriviamo all’ospedale: sono le 19 e 45; Faustine viene portata a fare una TAC. Trenta minuti più tardi, il medico del Pronto Soccorso ci chiama: hanno dovuto porre Faustine in coma farmaco­logico, perché la piccola aveva iniziato ad agitar­si al momento di fare la TAC. Le sue condizioni sono molto gravi: ha un edema cerebrale.
La bambina, inoltre, è assistita sul piano respirato­rio, affinché il suo cervello resti ben ossigenato.

Non potendo fare nulla a Cambrai, si prende la decisione di trasportarla a Lille, all’Ospedale “Jeanne de Fiandre” (struttura specializzata per i bambini): un elicottero è pronto, ma io non posso andare con lei. Prima di partire, i medici ce la fanno vedere: chiedo loro se posso met­terle addosso una corona del rosario, cosa che essi accettano senza discutere. Utilizzando una spilla da balia, lego alla corona una Medaglia Miracolosa e un fazzoletto benedetto che un infermiere pone su di lei. Non potendo accom­pagnarla io in elicottero, avrà al suo fianco la nostra Madre celeste.

Sono quasi le ore 21 e 30, Faustine lascia Cam­brai per Lille. lo l’abbandono nelle mani della Madonna delle Rose – non posso fare nient’altro per la mia bambina, se non pregare. Prima di par­tire per raggiungerla, mio marito ed io passiamo dai miei genitori ad abbracciare i nostri figli, poi a casa nostra, per prendere alcuni effetti personali. Sono già passate le 23 quando arriviamo all’O­spedale “Jeanne de Fiandre”: Faustine ha subìto altri esami, le sue condizioni sono stabili. Possia­mo vederla: è in una stanza, in terapia intensiva, ancora in coma farmacologico e sotto assistenza respiratoria. Un’ infermiera ha appuntato sul suo letto il rosario con la Medaglia Miracolosa. Re­stiamo presso l’ospedale, dove è disponibile una stanza per i genitori e continuiamo a pregare, incuranti della fatica.

LUNEDÌ, 3 AGOSTO 2009:
Sono le ore 5 e 30: squilla il telefono in camera. Un’ infermiera mi dice che Faustine mi ha chiama­ta. Mi precipito per vederla, ma lei si è riaddor­mentata. Un nuovo giorno inizia, pieno di paura e di speranza. Durante la visita dei neurochirurghi, chiedo loro che cosa ha la mia bambina. La loro risposta: emorragia meningea, una piccola frattu­ra al polso sinistro. Le sue condizioni sono stabili, ma deve rimanere sotto assistenza respiratoria, mentre a poco a poco saranno diminuiti i seda­tivi.

Nel corso della giornata, ho ricevuto molte chiamate: è così che ho appreso che i cuginetti di Faustine hanno pregato sulla tomba di Mam­ma Rosa; alcuni amici, la famiglia, presenti o no a San Damiano, hanno trascorso la notte in pre­ghiera per Faustine, per affidarla alla Madonna Miracolosa delle Rose. Due S. Messe sono state celebrate per lei a San Giovanni Rotondo da un figlio spirituale di S. Padre Pio.
Durante il giorno, Faustine ha aperto gli occhi più volte: intorno alle 13.00, … alle 18.00 …

 

MARTEDÌ, 4 AGOSTO 2009:
Faustine riprende conoscenza, ella è del tutto coerente nelle sue espressioni; non è più sotto assistenza respiratoria, ha lasciato il reparto di terapia intensiva, per raggiungere quello di neurochirurgia pediatrica.

 

MERCOLEDÌ, 5 AGOSTO 2009:
Faustine ricomincia a mangiare normalmente, non c’è bisogno di fleboclisi.
Avendo ella recuperato pienamente il suo «ca­ratterino», le chiedo se tutto va bene, se non si ricorda di nulla. Le chiedo se ha visto gli Angeli, quando dormiva (in realtà, ogni sera, dico ai miei piccoli, prima di addormentarsi, che essi vanno a trovare gli Angeli).
Lei risponde: “Sì.”
Un po’ sorpresa, ripeto la mia domanda:
“Hai visto gli Angeli?”
“Ma sì, mamma:• risponde con la certezza pro­pria dei bambini.
“Allora, come sono?”
Avevano grandi ali d’oro e d’argento·: dice lei, indicando la schiena.
“E hai visto qualcos’altro?”
“Sì:’
“Chi?”
La Mamma del Cielo, Gesù e San Giuseppe.» Curiosa, le chiedo:
“Ti hanno detto qualcosa?”
“No, ma mi hanno dato un bacio qui:e mi in­dica la sua guancia.
Per ridere, le dico, “allora, la barba di San Giu­seppe punge? ”
“No, è dolce! ”
Poi mi descrive la Madre Celeste: “Ella indos­sa un velo bianco, un abito azzurro, una corona di fiori; aveva anche nelle mani delle rose e un rosario.”
Ha detto che è stata portata dagli Angeli, che c’erano tanti Angeli che cantavano. C’era una grandissima luce e un buon odore!

GIOVEDÌ, 6 AGOSTO 2009:
Faustine lascia l’ospedale.

RINGRAZIAMENTO:

È occorso quest’incidente, per capire che cosa significa l’abbandono e la fiducia totale in Dio e in Maria, con l’aiuto del rosario. Vi posso dire che ho cercato l’intercessione di molte persone: la Madonna delle Rose, Mamma Rosa, San Giusep­pe, Gesù, Santa Faustina, i nostri Angeli Custodi, le anime del Purgatorio, la piccola Jeanne-Marie, San Padre Pio …
Ma la parte più difficile è stata quella di poter accettare questa sfida. Penso di esserci riuscita grazie alla recita del rosario. Nonostante le ore difficili che ho passato nella paura dell’eventualità che mia figlia rimanesse menomata, ho trascorso questi momenti con una certa serenità.
Questo può sembrare para­dossale, ma durante quei momenti d’angoscia, d’impotenza, mi sentivo sostenuta, circondata (mi è difficile descrivere questo, tuttavia è pro­prio ciò che ho sperimentato).

lo spero di conservare nel tempo il ricordo di questi avvenimenti nel mio cuore, per avere sempre la consapevolezza della potenza della preghiera del Rosario (quando “sgrano” la mia corona). La mia gioia risiede nella Grazia che Dio si è degnato di concedermi per mezzo della Ma­donna delle Rose: la salvezza per Faustine.

Alcuni potranno, forse, mettere in discussione le parole di una bimba di 5 anni, ma la strizzatina d’occhio del Cielo, che mi conferma il racconto di Faustine, si trova in queste due date:

IL 2 AGOSTO: festa di Nostra Signora degli Angeli

IL 6 AGOSTO: festa della Trasfigurazione

Oggi Faustine sta molto bene e non ha ripor­tato conseguenze. I diversi medici, incontrati durante il suo ricovero in ospedale, non capi­scono come Faustine, in seguito ad una caduta da un’altezza di 4/5 metri su una superficie pavi­mentata possa avere riportato nient’altro se non una frattura al polso sinistro (frattura al 1 stadio, appena visibile sulla lastra radiografica).
Cito le loro testuali parole: Sl TRATTA DI UNA «PICCOLA MIRACOLATA».
È quando si crede che tutto sia perduto, che il Cielo ci sostiene di più. È nella nostra impotenza che ci è rivelata l’Onnipotenza Divina.

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